(tranquilli, questo è solo in due puntate…)
Mitsuko si muoveva leggera nella cucina, scegliendo con occhio esperto gli ingredienti selezionati in anni di esperimenti che le avevano permesso di perfezionare un'antica ricetta insegnatale da sua nonna. Cucinare per Mitsuko era un'arte del tutto simile alla tradizionale cerimonia del tè. Niente era lasciato al caso, ogni particolare era studiato nei dettagli e ripetuto sistematicamente nelle rare occasioni in cui decideva di invitare qualcuno.
Per questi motivi Yukio si riteneva doppiamente fortunato, non solo avrebbe mangiato quei piatti prelibati, ma poteva anche assistere alla loro preparazione.
La cucina era piccola per cui decise di rimanere sulla soglia, quasi fosse l'unico spettatore di una rappresentazione teatrale. E per certi versi lo era.
Mitsuko, girandosi su sé stessa, riallineando i piedi ora verso il lavabo, subito dopo di fronte ai fornelli, sciacquava verdi mazzetti di verdure o correggeva con microscopiche nuvole di spezie una pietanza. Contemporaneamente la sua voce cuciva insieme quelle operazioni con spiegazioni tecniche inframezzate ad aneddoti sulle ricette o sugli accadimenti della sua giornata.
Yukio si lasciava glassare da quel suono caldo che era la voce di lei, come cioccolata fusa che scenda a coprire un biscotto. Non voleva rompere l'incantesimo e in cuor suo sperava che quella scena continuasse all'infinito.
giovedì 7 maggio 2009
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