Seth si era accorta che la domanda aveva infastidito il capitano, ma ancora le riusciva difficile credere a quello che la mente stava piano piano ricostruendo. Pensò di chiedere al Visir di fare un controllo, ma non aveva che una labile teoria da proporre ed era noto che avesse piena fiducia nell'ufficiale. Non sapeva bene cosa fare, ma qualcosa dal basso ventre le suggeriva di darsi una mossa, Pauli era in grave pericolo e forse non aveva molto tempo per scoprire cosa fosse successo realmente.
Non era mai stata nella zona della torre sud che era lontana dagli appartamenti delle donne e, anzi, frequentava quasi solo quelli e alcuni dei molti giardini, dove si divertiva a dar da mangiare ai coloratissimi pappagalli, anche se il suo preferito era grigio e un po' malconcio, ma gli era affezionata perché l'aveva salvato lei stessa da morte certa. Non sarebbe stato nemmeno facile avvicinarsi per controllare se Pauli fosse veramente tenuto prigioniero lì e non riusciva nemmeno pensare che potesse essere in una sala delle torture. Le venne in mente che, non avendo il capitano molti fedelissimi su cui contare, forse qualcuno avrebbe dovuto portare del cibo fino alla torre. Si diresse con passo deciso verso le cucine, dove la capo cuoca la teneva in altissima e affettuosa considerazione perché le aveva spiegato alcune ricette di piatti molto particolari apprese in Occidente e grazie alle quali aveva ricevuto tangibili complimenti dal Visir.
Pas-t-al-Pes-t era come sempre intenta a preparare il pranzo e incitava con urla e sguardi assassini i vari servi ai suoi ordini, ma si illuminò appena la vide e le preparò immediatamente un piatto di dolcetti di cui sapeva andare pazza la giovane. Seth infatti, nonostante la tensione che le attanagliava lo stomaco, dapprima sbocconcellò una Coh Pah-ta come colpita da improvvisa anoressia, dopodiché, durante i convenevoli, spazzò via anche le briciole ti tutte le altre leccornie.
Rifocillata chiese a Pas se avesse dovuto preparare dei pasti da consegnare a qualcuno al di fuori della sala mensa. La cuoca cambiò espressione, si fece più seria ma ebbe anche un lampo di malizia negli occhi, o almeno così sembrò a Seth. Confermò senza esitazione di aver dato una cesta con del couscous, alcuni spiedini e della frutta insieme a due otri di acqua a un paio di guardie che l'avevano svegliata prima dell'alba. E vedendo il volto della giovane farsi preoccupato, aggiunse subito dopo che, secondo una voce che aveva sentito, ma ci tenne a ripetere che era solo una voce, qualcuno fosse segregato nella torre sud, chiusa da lungo tempo. Il cuore di Seth accelerò e nella sua testa cominciarono a chiarirsi alcuni dettagli e presa dai suoi ragionamenti non si era accorta che la cuoca le aveva proposto altri dolcetti e non avendo sentito risposta gliene aveva servito un altro piatto. D'un tratto si alzò, baciò la donna e si diresse verso la porta guardando di sfuggita l'ultimo biscotto rimasto. Prima di uscire tornò indietro e se lo mise in bocca dicendo «Oggi ho molti impegni, chissà quando potrò rimangiare…» e uscì. Solo a quel punto la cuoca si alzò e tolse il piatto dalla tavola.
sabato 13 luglio 2013
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