venerdì 28 novembre 2008

Ferramenta (Atto unico)

A me non piace il bricolage. È un dato di fatto. Non mi chiedete di imbiancare pareti, di fare buchi nel muro o di tapparli, o di aggiustare qualcosa. Non mi piace, non mi interessa e nemmeno mi riesce. Eventualmente posso smontare qualcosa, o inscatolare anche oggetti fragili per un trasloco. O vuotare una libreria e rimettere i libri a posto per benino dopo averli spolverati. Papà invece sapeva fare tutto nel piccolo spazio che si era creato in soffitta dove abitavamo. Faceva anche dei bellissimi plastici tutti con materiale naturale, lui che era architetto. E ogni tanto mi chiedeva il favore, quando ero ragazzino, di andare a comprare 20 viti così e cosà, campione alla mano da porgere al negoziante. La cosa di per sé non era certamente difficile e, nonostante la timidezza, uscivo e andavo dal ferramenta. E qui cominciano i problemi…
Intanto lo dico al presente, cominciano, perché negli ultimi 46 anni non sono cambiati affatto, né loro né le mesticherie, sulle quali potrei fare un discorso analogo e parallelo. Se, come me, non siete appassionati del genere, non vi fate trarre in inganno quando entrate se vedete solo due tre clienti al bancone. In realtà anche una coda di 15 pensionati alle poste è più veloce. Dovete sapere che l'habitué del ferramenta ha con lui un rapporto che va ben oltre quello canonico fra negoziante e cliente. Non si possono definire amici, non andrebbero mai la sera a bere una birra insieme al pub o la domenica allo stadio (e di questo i ferramenta si dolgono moltissimo e ne soffrono), eppure l'empatia che si crea fra i due raggiunge livelli insospettabili. Ecco quindi che l'habitué con la sua richiesta, che a voi suonerà all'orecchio come un'antica invocazione di entità perverse e blasfeme di oscuri mondi pagani, aprirà un'interminabile dialogo con spiegazioni, digressioni, pantomime e talvolta tragedie, quando la richiesta non possa essere evasa.

Scena: interno di un ferramenta. Vari attrezzi alle pareti. Un bancone in fondo al negozio.

Personaggi: due negozianti, uno molto anziano e un altro più giovane, forse il figlio e tre clienti.


Primo cliente: (al negoziante più giovane, mentre quello anziano esce di scena diretto al magazzino sul retro) Ciao Lorenzo, tutto bene?

Negoziante giovane: Ciao Ernesto. Tutto bene, te? Samantha?

PC: Bene grazie, anche lei. Senti, mi serviva uno sverniciatore a base acetilglicolica ipoallergenico con antimuffa in gel ingnifugo e della coppale anilinica con semi di asperula e granuli di agar thailandese.

(Già qui voi cominciate a guardarvi intorno per sincerarvi di essere nel negozio giusto)

NG: Guarda Ernesto che la coppale adesso la fanno soltanto idrossivinilica, l'ultimo barattolo di anilinica l'ho venduta giusto un mese fa a Manlio.

PC: Manlio? quale, quello che stava al 39 sopra il negozio di caccia e pesca?
NG: Sì, proprio lui.
PC: Ah, e come sta? L'è un po' che non lo vedo…
NG: Bene bene, un po' incasinato da quando gli è nato il figliolo, piange tutta la notte e li fa dormire poco…
PC: Beh, però era anche l'ora si decidessero con la Nicoletta. Quant'anni l'ha? 38?
NG: Preciso, fatti un mese fa, il 12.
PC: Bene. Dunque, dicevi, scusa ma c'ho furia che devo finire questo lavoro… Allora, la coppale la fanno idrossivinilica… Ma che l'è bona? Perché lo scorso anno a mio suocero gli hai dato un prodotto per le persiane che non andava mica bene. Dopo 4/5 mesi si son riscrostate tutte…
NG: Senti guarda, e un l'è colpa della coppale. Gliel'avevo spiegato bene a tuo suocero: prima doveva passare la carta abrasiva del tre, poi quella 0 e dopo una spennellata di antimuffa-antiumido, sai quello tedesco della Vussenberghe? Lui se n'è dimenticato e ora dà la colpa alla coppale che invece è ottima. Ne vendo 35 barattoli a settimana!
PC: Eh lo so, sai, anche lui comincia ad avere una certa età… Ah, mi serve anche uno sgarzino a doppia lama di quelli in ferro molato e manico in plastica.
(Anche il negoziante giovane sparisce, senza che nel frattempo l'altro sia tornato. Il terzo cliente comincia a mettere strumenti degni dell'Inquisizione spagnola sul bancone. Dopo una decina di minuti torna il negoziante giovane con due barattoli)

NG: Senti Ernesto, lo sgarzino come lo vuoi te l'ho finito. L'ho già riordinato la scorsa settimana e me lo dovrebbero consegnare giovedì…
PC: Giovedì? Tu mi metti in difficoltà… Oggi volevo veder di finire che mercoledì devo andare dalla Fernanda per la porta del bagno. Sai la Fernanda, l'ortolana quella mora, occhi verdi, con due poppe così…?
NG: 'occamiseria! eddìe no! …e ciò provato una volta e via! e lei nulla! Entri in negozio, te le appoggia sul banco, ti guarda dritto negli occhi, ma poi un c'è verso…
PC: sie… tu lo dici te… so per sicuro che il marito della lattaia c'è passato diverse volte di costì…
NG: No dai! O che mi dici? Nemmeno se lo vedo, quì coso!
PC: Se ti dico che lo so…
NG: Ma poi, scusa, Maurizino, il marito della lattaia, non le faceva le corna con la Silvana del circolino quello sulla strada per andare alla Consuma… quella che dopo il poggio giri alla seconda a destra… dove c'hanno quella schiacciata che con la mortadella è la morte sua!
PC: Sì, certo, certo… quella è l'amante ufficiale, ma poi…
NG: …Pensa te…
PC: Senti, guarda, allora dammi la punta per il trapano quella bilama a coda di rondine norvegese in titanio e 3/4 rifilini a bulino del 15 ma con la nottola in ottone ramato che durano di più…
(Il negoziante giovane riesce e torna dopo un quarto d'ora con le braccia piene di materiale)

NG: Ecco qua…
PC: Fammi il conto, va', che son di corsa…

Terzo cliente: Scusa Lore, t'ho messo della roba qui, mi ci aggiungi due barattoli di bianco avorio da 12 kg idrorepellente antimuffa ipoallergenico da esterni alle aniline diodate, un pennello a coda di martora in cinghiale maltese e una decina di scovolini in rame allumato a testa tonda. Passo dopo pranzo a ritiralli. Ciao Lore, saluta i' tu' babbo che l'è sparito di là e un s'è più visto! Ciao Ernesto!

(Esce. Il primo cliente paga ed esce anche lui con uno scatolone di roba. Il secondo cliente tamburella sul tavolo e continua a sfogliare cataloghi e si guarda intorno. Il negoziante anziano non è ancora riapparso)

NG: (Rrivolto finalmente a voi e con un'impercettibile aria di disprezzo avendo già capito che siete un profano) Desidera…?