Il risveglio fu lento e faticoso. O meglio, lo fu il districarsi fra quel misto di sogno e realtà che sembrava non volerlo abbandonare. L'odore pungente che sentiva non era certo quello di una zuppa o di uno stufato cotti da lei. Aveva piuttosto qualcosa di artificiale. Eppure gli sembrava di averla abbracciata fino a un attimo fa... o la stava guardando dalla finestra? E ora era su un letto, ma questo non gli ricordava nulla, ancor meno quei momenti a cui non credeva neanche mentre li stava vivendo. Sembrava piccolo e ruvido, forse addirittura una branda. No, questo no! Era sicuro, non poteva essere! Il capitano gli aveva firmato la licenza, era sicuro. L'aveva toccata, quasi accarezzata, aveva annusato l'odore della carta quasi sentendo il profumo della biancheria di lei tanto sapeva di casa. E il treno? Era reale, ci era salito sopra, aveva visto scorrere le stazioni le cui iniziali per uno strano gioco del destino formavano il nome di ciò che aveva di più caro.
Quanto tempo era passato dall'ultima volta? Le emozioni che lo travolgevano gli avevano fatto perdere il senso del tempo. Mesi? Forse addirittura anni.
mercoledì 25 aprile 2007
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