Orbene, il dramma interiore, ovvero la tempesta emotiva scatenatasi nei condotti sanguigni di O'Chickenmalt, era dovuta al fatto che, a voler essere precisi, l'episodio raccontato dal dott. Pillo si riferiva all'ingestione di una polpetta di pasticcio di rape, cetrioli e ceci in salsa di dragoncello al tabasco. Già questo avrebbe in parte confutato la teoria del dottore e quindi dato la vittoria al notaio, ma la cosa più eclatante era che, notizia data per certa, la polpetta fosse stata ingurgitata intera proprio per far passare al malcapitato un singhiozzo già in atto al suo ingresso, su consiglio degli altri avventori.
Ma la storia è storia e la radici sono sacre, per cui nel bel bezzo di salti, schiamazzi, ruzzoloni e dotti motti, si udì un suono strozzato via via sempre più simile allo sgorgare di un lavandino: «H'RGGGGGNNNNFRRRRRRRMUUUUUUUUHHHHHHHQUIIIIIIIIIIIIIIII!»
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