forse Radda forse un pochino l'hai scordato quel rettangolo lungo corridoio chiuso dai filari d'alberi eleganti soldati severi che ti guardano entrare nello spazio loro racchiuso come casa, e chiedono chi sei da dove vieni, domani scorderai chi siamo e sei. bella foto essenziale e profonda e grande e caro lo sguardo che l'ha fatta sua.
una vita fa... forse mi aprivano un sentiero che non ho voluto percorrere chissà. difficile scordare per chi vive nel passato. e poi, scordare Joice...?
lo sguardo che scattava quei filari, quanto tempo è passato , vedeva forse quello spazio racchiuso troppo chiuso affidabile e buono al cammino in compagnia ma qualcosa spingeva forte a proseguire oltre. Oltre il confine dei filari si apriva il bosco il fiume il monte i sentieri aperti mai conosciuti ancora, e lì si aveva voglia di arrivare in volo e respirare forte e mettere la tenda non da soli . qualcosa poi dentro fuori di noi di te di me ha tradito quel battito di ali ..
ho conosciuto un viale così a destra e a sinistra imprigionato da alte piante sottili. Non ho mai imparato i nomi degli alberi .i nomi mi scappano via dalla mente come non fossero nati per le loro piante padrone.
Non percorrevo il vialone diritto, ricordo facevo zig zag tra le piante e non ero bambina . La fila di destra e poi la sinistra abbracciando le piante al passaggio di corsa . L'ho fatto col mouse ora di nuovo con nostalgia: è forse tempo di ritornare lassù nel folto del bosco ? Thuna è lì la nostra radice di alberi
ahimé, temo di essere troppo cittadino per avere radici fra gli al beri... però un bosco è sempre un bosco e anche se ne ho pochi ricordi, sonio comunque belli, l'ultimo in particolare. conducimi per mano.
9 commenti:
ma quei cuccioli sono tenerissimi!! grazie.
ho un westie, che vive a 300 chilometri da me e mi manca tantissimo!
Ordinatino anche con gli alberi!
Ho linkato il tuo blog alla pagina ospiti del mio sito.
Ciao.
Sergio www.calablog.splinder.com
tu sapessi che fatica, specie farli sorridere!!!
forse Radda forse
un pochino l'hai scordato quel rettangolo lungo corridoio chiuso
dai filari d'alberi eleganti soldati severi
che ti guardano entrare nello spazio loro racchiuso come casa,
e chiedono chi sei da dove vieni, domani scorderai chi siamo e sei.
bella foto essenziale e profonda e grande e caro lo sguardo che l'ha fatta sua.
una vita fa... forse mi aprivano un sentiero che non ho voluto percorrere chissà.
difficile scordare per chi vive nel passato. e poi, scordare Joice...?
lo sguardo che scattava quei filari, quanto tempo è passato ,
vedeva forse quello spazio racchiuso troppo chiuso affidabile e buono al cammino in compagnia ma qualcosa spingeva forte a proseguire oltre.
Oltre il confine dei filari si apriva il bosco il fiume il monte i sentieri aperti mai conosciuti ancora, e lì si aveva voglia di arrivare in volo e respirare forte e mettere la tenda non da soli .
qualcosa poi dentro fuori di noi di te di me ha tradito quel battito di ali ..
"mettere la tenda non da soli"...
già...
ho conosciuto un viale così a destra e a sinistra imprigionato da alte piante sottili.
Non ho mai imparato i nomi degli alberi .i nomi mi scappano via dalla mente come non fossero nati per le loro piante padrone.
Non percorrevo il vialone diritto, ricordo facevo zig zag tra le piante e non ero bambina .
La fila di destra e poi la sinistra abbracciando le piante al passaggio di corsa .
L'ho fatto col mouse ora di nuovo
con nostalgia:
è forse tempo di ritornare lassù nel folto del bosco ?
Thuna
è lì la nostra radice di alberi
ahimé, temo di essere troppo cittadino per avere radici fra gli al beri...
però un bosco è sempre un bosco e anche se ne ho pochi ricordi, sonio comunque belli, l'ultimo in particolare.
conducimi per mano.
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