sabato 2 maggio 2009

…con una lunga veste blu, su un nero destriero, al trotto veloce in un bosco… 61

Camel - Excerpts from the Snow Goose
http://www.youtube.com/watch?v=NVJklh5GzGQ
(cominciare la lettura dopo circa 30")

Thönet ci mise un po' a rendersi conto che le stelle non avrebbero dovuto vedersi, o per lo meno non in un simile splendore. Guardandosi meglio attorno si accorse che anche la nebbia metifica era scomparsa e l'aria era fresca e ottimamente respirabile, ben diversa da quella trovata all'arrivo. L'atmosfera stessa era cambiata, ritornata come doveva essere secoli addietro, prima che quella mostruosa entità prendesse possesso delle montagne per farne il suo dominio personale.
A quel punto la stanchezza e le ferite ebbero la meglio e pochi attimi dopo essersi seduto addossandosi alla parete, sprofondò in un sonno ristoratore. Sognò principalmente Violet, che finalmente sarebbe stata al suo fianco nella vita reale. Sognò anche il castello dov'era nato, i suoi genitori.

Verso l'alba si ridestò, riposato, le tante ferite che avevano smesso di perdere sangue e una volta alzatosi, riprese il cammino per cercare di riunirsi ai suoi amici. Nella piccola radura antistante il bivio rilevò alcune tracce della notte in cui si erano fermati a dormire, quindi osservò i due rami di sentiero indeciso su quale scegliere. Seguendo l'istinto prese quello di sinistra e poco dopo trovò il macabro risultato del primo attacco degli esseri ombra. Del cavaliere rimaneva solo lo scheletro ormai, anzi, alcune ossa incastrate nella parete, brandelli di veste e sangue ovunque. Senza perdersi d'animo proseguì notando via via i segni degli scontri avvenuti, fino ad arrivare allo sbocco del sentiero che dominava la valle. Qui trovò il corpo del Custode rastaliano, ancora privo di sensi. Giratolo con molta cura lo addossò a un masso e dopo qualche tentativo riuscì a fargli riprendere i sensi. Mentre verificavano che non avesse nulla di rotto, presero a raccontarsi le rispettive vicende, rallegrandosi quindi per essere scampati ambedue a un'orribile fine.

Purtroppo però Thönet non trovò conforto nelle parole di Leopoldo per quanto riguardava la sorte dei suoi amici e di Violet, anzi, era motivo di angoscia saperli privati di un valido aiuto quale era il Custode. Fu così che decisero di ripartire subito ridiscendendo l'erto sentiero per arrivare a valle, sperando di ritrovare presto le loro tracce pur consapevoli di non aver modo per ridurre il distacco essendo senza cavalcature.

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