venerdì 23 marzo 2007

York e il coniglietto di Natale*

Erano le 21.30 del 31 dicembre mentre York vagava ramingo alla ricerca di Gringo in un boulevard di Santo Domingo arrancando nella neve che gli superava ormai le gengive arrossate dalla pasta del capitano. Non faceva così caldo dal Brumaio del ’68, quando ci fu la rivoluzione del Che, Dove e Perché, i terribili generali che instaurarono la dittatura di stampo mafioso che ancora oggi caratterizza la piccola repubblica socialista in occasione del bicentenario della nascita di Beniamino dos Santos y Felipe do Nassiminiento y So Mare de l’Annunciacion y Su Tipica and the Wailers, inventore della tavola calda. Anche York partecipò a quella cena, ma non prese le oropillas al jambo perché indigeste.
Cominciava a preoccuparsi, quando, dal buio della 18a, un grido squarciò le tenebre: “Aaaaooohiizzztatatataaabzzzrrbummm!” Non c’erano dubbi, qualcuno aveva rubato la marmellata di montagna di zia Marta!
Rapido come la colla York cominciò le indagini avendo già individuato la pista giusta. Si recò quindi a Le Mans, dove fu circuìto da una 24 ore in pelle nera e combinazione passava di lì Geroge H.Q. Smith, vecchio compagno di scuola di Henry J.A P. Lewis, ma siccome non conosceva nessuno dei due, non lo salutò. Dispiaciuto di ciò il benzinaio non gli diede i bollini del superconcorso “Sweety, Pinky, Littly Rabbit” (“Il Dolce Coniglietto Rosa”, n.d.t.). Molto arrabbiato con sé stesso, cominciò a cantare in yiddisch la storia di un giovane alto da qui a lì, abitante a Forlì, che faceva il mercante di piante amarante sul Poggio di Alice, gaudente e felice. Introdottosi furtivamente in una cabina telefonica consultò le pagine gialle, quelle rosse, quelle blù, infine decise di passare prima alla Standa dove avrebbe comprato tutto il necessario. Il maggiordomo se n’era appena andato, e con ciò non fece che acuire i suoi sospetti, e non ebbe troppo da fare per trovare il coltello ancora sporco di sangue sul tavolo e alcuni pezzi di intestini sparsi un po’ dovunque, tracce di lotta non ce n’erano, neanche sul retro della casa. Possibile dunque che non avesse opposto alcuna resistenza? Forse sapeva già che sarebbe successo? Comunque il profumo era buono, e anche a vederlo attraverso il vetro del forno aveva un bell’aspetto. No, non avrebbe rimproverato il vecchio Giovanni (di nome) Battista (di religione) solo perché aveva lasciato la cucina un po’ sporca. Del resto anche per lui era il primo dell’anno!

*Firenze, 31.12.84 - 2.1.85

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