martedì 20 marzo 2007

York l'incostruttibile*

Da molto tempo ormai la città non sentiva più parlare di lui, anche i suoi ammiratori, e non erano poi così tanti, cominciavano a pensare che fosse scomparso. Il sangue aveva ricominciato a scorrere, privo di quel freno che solo lui era riuscito ad imporre ad una civiltà rassegnata ad avere un corso incerto, priva come era di un destino sicuro. Anche il cinese aveva ricominciato i suoi traffici di criceti albanesi creando dal nulla una potentissima multinazionale che sfruttava i roditori nelle miniere di sale a Gubbio. Forse fu proprio questo che fece scattare la molla nella coscienza di York, non poteva sopportare un simile sopruso ai danni di quei poveri animali! Decise di agire subito, quella sera stessa, anche se era giovedì. Attese pazientemente 15 ore davanti al locale che il cinese amava frequentare, forse perché ne era il proprietario, forse perché vi si esibiva la nota spogliarellista Frou Frou de la Mayalle, una bruna caliente di origine genovese. Alle 7.50 della mattina seguente decise che il cinese non sarebbe arrivato e, dopo essersi fermato in un bar per comprare un francobollo, rientrò a casa. Il francobollo era falso, lo avrebbe visto anche un bambino muto, ma non aveva voglia di discutere con un barista a quell’ora della mattina, era troppo stanco, un giorno, forse, gliela avrebbe fatta pagare.

*Anche di questo titolo, non mi chidete spiegazioni, ero giovane...

1 commento:

Anonimo ha detto...

non chiedo spiegazioni
ti prendo come scrivi
a occhi aperti
e anche con Frou Frou