venerdì 19 luglio 2013

Favola (Mille e una notte Style) 15

Un attimo dopo sull'angolo dell'anticamera apparve il capitano con aria divertita. «Bene bene, i piccioncini si sono riuniti, adesso il divertimento sarà doppio…».
Cos'era successo? Purtroppo una guardia fra quelle fedeli all'ufficiale aveva visto entrare Seth nella grotta con la torcia e si era insospettito, si era affacciato e aveva seguito la ragazza nel sotterraneo fino alla prima stanza. Certo che stesse tramando qualcosa, pur non avendo ben chiara la situazione, era corso ad avvisare il suo comandante che era appena rientrato dalla torre sud. Insieme con gli altri uomini avevano rifatto tutto il percorso ed erano giunti proprio nel momento della liberazione e dopo averli lasciati illudere per qualche minuto erano usciti dal nascondiglio.
Furono legati insieme a un palo, non potevano vedersi ma con le mani riuscivano a sfiorarsi e quando una staffilata colpì Pauli al petto, Seth lo sentì irrigidirsi e inarcarsi e così per i colpi successivi. Poi il capitano andò di fronte a lei e cominciò a strusciarle il manico della frusta lungo le cosce, indugiando sul triangolo di perle e aumentando la pressione. La giovane cercò di sviarlo con i pochi movimenti che le erano consentiti, dall'altro lato Pauli, non sapendo cosa stesse succedendo, sfogava la sua impotenza maledicendo il loro aguzzino. Un preciso colpo di frusta lacerò la parte di veste ancora intatta e fece brillare una goccia di sangue sul seno sinistro. La mano a coppa lo strinse con violenza per avvicinarselo alla bocca mentre la lingua guizzava oscena. Come dopo il lento passaggio di una lumaca la piccola macchia rossa fu sostituita da una scia di saliva. Poi lo sguardo si alzò ad incrociare quello di Seth, che in un attimo lo vide passare dall'acceso desiderio a qualcosa di molto simile alla violenza mista a perversione. Staccatosi da lei finì di stracciare la poca stoffa rimasta e con un colpo secco le strappò l'unica difesa rimastale. Le perle schizzarono per la sala, tintinnando dapprima stoltamente gioiose per poi spegnersi ad una ad una come le ultime note di un rito funebre.
«Sono indeciso, mia cara, come puoi vedere dagli sguardi dei miei uomini anche loro, dopo di me, vorrebbero assaggiare le tue carni sode e non vedo perché non accontentarli, ma… ma il dubbio è se farli servire uno per volta lasciandoti legata al tuo amato, oppure se gettarti in pasto a loro tutti insieme… sai, normalmente non si accoppiano con principesse, sono abituati alle laide puttane dei bordelli, ma credo che anche tu sia in grado di soddisfarne cinque contemporaneamente…».
Detto ciò la frugò a lungo nell'intimità senza il minimo pudore né rispetto, quindi si diresse verso Pauli e gli passò quelle stesse dita sotto il naso. «Lo senti? Riconosci questo profumo? È eccitata… non sei l'unico in grado di scaldarla, in fondo non è che un grazioso animale con cui giocare un po'.». Quindi si infilò le dita in bocca assaporandole e scatenando la reazione del giovane che gli sputò in faccia. «Lecca questo bastardo! E poi preparati a bere il tuo stesso sangue se solo osi tocc…». Due manrovesci gli troncarono la frase a metà.
Tornato di fronte a Seth si slacciò la cintura e si calò le brache, esibendo una virilità mostruosa, non tanto per le inusitate dimensioni, quanto per la devastazione prodotta da una virulenta malattia presa anni addietro nel postribolo di un porto. La ragazza chiuse gli occhi mentre l'osceno serpente si apprestava a devastarla, ma un attimo prima che ciò avvenisse fu investita da un fiotto caldo sul viso. Spalancò gli occhi disgustata e vide il capitano con gli occhi sbarrati e increduli e una corta freccia uscirgli dalla gola. Pochi sommessi gorgoglii e il corpo stramazzò a terra privo di vita.

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