martedì 9 luglio 2013

Favola (Mille e una notte Style) 5

L'eunuco sembrava non volersene andare, forse in attesa di una risposta più precisa o di ordini da eseguire, ma nel frattempo la situazione stava diventando insostenibile per Seth che ormai distingueva chiaramente la lingua di Pauli saettare velocemente sul suo sesso, sebbene attraverso i leggeri veli della sua veste che abbondantemente inumidita non faceva che esaltare le sensazioni.
«Dì a Vostra Grazia e al nostro Ospite che mi scusino… mi farò un bagno per ora, poi credo che verrò… sì, non subito, ma credo proprio che alla fine verrò… ohh…»
Uscito finalmente il servitore, rimase ancora qualche momento con i sensi in ascolto, gustando ogni colpo che arrivava da sotto.
Riscossasi, balzò in piedi e cominciò a far volare i cuscini inveendo «Ma sei impazzito!? Maiale! Pervertito! poteva scopar… scoprirci! Come ti permettglmblblmhmmmmmm…». Pauli nel frattempo si era alzato e le si era avvicinato. Mentre era in quella scomoda posizione aveva respirato e sentito nuovamente sulla lingua il sapore di quel nettare che da anni era chiuso a chiave nelle profondità del suo cuore. Come una fiera che abbia gustato il sapore del sangue, si gettò sulla ragazza e le affondò la lingua in bocca troncandole a metà gli improperi. Dopo un attimo di smarrimento le lingue si intrecciarono in una danza peccaminosa, i corpi saldati, con il sesso del giovane che pulsava ardente sulla coscia di lei. La lingua di lui fu poi sostituita da due dita che le frugarono lascivamente i denti, la lingua, il palato, mentre con le sue labbra le aveva tracciato un lungo sentiero sul collo per giungere al lobo e perdersi nelle volute dell'orecchio fra aliti e dolci morsi. L'altra mano, dopo una breve sosta per assaporare l'armoniosa curva del fianco, era scesa a rivendicare il possesso di una natica. La mente di Seth le diceva di allontanarlo, i sensi e il cuore glielo fecero trascinare sui cuscini. Spogliatasi con gesti rapidi gli afferrò la testa per i capelli e gliela spinse fra le gambe «Non mi piacciono le cose lasciate a metà» e così dicendo cominciò a cingerlo con le cosce e a muovere il bacino per offrirgli il sesso ormai rorido di piacere.
Investito da un profumo mai dimenticato, leccò dapprima una goccia opalina che brillava fra le labbra ancora serrate, quindi insinuò la lingua nell'apertura, scostando il caldo sipario di carne con le dita. Galleggiando in un sogno lungo anni, con rapidi colpi raggiunse e scoprì la perla nascosta sotto un roseo cappuccetto e prese a mordicchiarla alternando i delicati colpi con i denti a leggere alitate calde. Travolto da una nuova ondata di odori ancestrali, le tempie serrate in una morsa sempre più stretta, con un colpo di reni sollevò il bacino di Seth sorreggendolo come una coppa e quindi tuffò nuovamente il volto in un lago di umori e saliva.

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