La stessa voce lo accolse al risveglio: «Sempre il solito, non se ne perde una il Signorino! Ci manca solo che sbavi! Morerossealtebassecircassedalmateindostane… basta che respirino e lui perde la testa! Ringrazia che sei steso per terra o un altro schiaffo non te lo toglieva nessuno! Anzi, uno per ogni anno che non ti sei fatto vedere!».
Probabilmente avrete già capito che la voce apparteneva a Seth e, vuoi per la sua fulgida bellezza intatta negli anni, vuoi per le implicazioni delle sue parole, è inutile dire che il giovane perse i sensi altre tre volte, per cui passeremo direttamente a raccontare di quando i due si trovarono comodamente seduti su morbidi cuscini a raccontarsi le loro vicende.
Seth in quel tempo era diventata una delle mogli del Visir della città, che però ben presto si era stufato di lei, sempre dietro ai suoi intrighi e affari. Per fortuna fra le guardie addette agli appartamenti femminili c'era un giovane capitano non indifferente alle sue grazie. A queste parole Pauli ebbe un mancamento, ma per una volta resistette e si limitò a virare dal bianco latte al rosso porpora fino a uno strano verdognolo, per poi riprendere il suo colorito naturale. Seth continuava a parlare e il giovane si perse nei suoi occhi che oscuravano le gemme più preziose, nel suo sorriso che famosi poeti inutilmente potrebbero cercare di descrivere. La ragazza non aveva avuto una vita facile e solo ora in qualche raro momento le sembrava di aver raggiunto un equilibrio, anche se fragile. In alcune frasi sembrava rivolgere accuse al giovane per essere sparito, ma se lui accennava a intervenire parlando di fuga e del loro futuro, subito lei si adombrava e cambiava discorso. Allo stesso tempo si diceva contenta di rivederlo, lasciava che le sue mani la sfiorassero procurandole dei brividi che da molto non provava più, per poi cambiare posizione e allontanarsi un poco. Gli chiese cosa era stato di lui in quegli anni, se si era sposato, se avesse delle amanti e dove vivesse e ottenne risposte sincere, anche se il giovane ebbe la tentazione di migliorare il suo passato, più per se stesso che per farsi bello agli occhi di lei, ma sapeva di non essere portato per la menzogna e non voleva rinnovare il loro rapporto sulla falsità.
Le ore passarono veloci finché i due si accorsero che la luna illuminava solo i loro sguardi e che nella grande sala erano rimasti da soli.
All'improvviso sentirono una voce nel corridoio di accesso alla sala «Principessa Seth! Principessa Seth!».
La stanza non presentava nascondigli, e la grande vasca non sarebbe servita granché. Velocemente la ragazza addossò dei grossi cuscini vicino alla parete e vi fece nascondere Pauli, adagiandovisi sopra appena in tempo mentre stava entrando il capo degli eunuchi per dirle che erano tutti preoccupati per non averla vista alla cena offerta in onore del mercante e che il Visir chiedeva sue notizie. Seth ascoltò dapprima impassibile, scusandosi per essersi assopita, poi attraverso uno spazio fra i cuscini cominciò a sentire un leggero solletico all'interno di una coscia e faticò non poco a non cambiare espressione, ma di cosa stesse succedendo non è possibile raccontare.
lunedì 8 luglio 2013
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