Adagiatala sui cuscini, stava puntando il sesso contro quello di lei, la punta ancora più gonfia per aver sentito l'appiccicosa umidità che stava per accoglierlo, quando… «Principessa! Principessa! Venite, presto! È scomparso il giovane aiutante del mercante!».
Rapida come il falco quando si getta sulla preda, Seth corse a immergersi mollemente nella grande vasca, posizionandosi in modo che l'eunuco per parlarle non vedesse la zona dei cuscini. Pauli si ritrovò a dare il poderoso colpo di reni destinato alla profonda intimità della giovane contro il pavimento e a stento soffocò un'imprecazione e massaggiandosi la parte ammaccata cercò di nascondersi nuovamente sotto i cuscini.
Seth uscì completamente nuda dall'acqua, diretta verso l'asciugamano che le veniva porto dal servo, e contemporaneamente in un altro angolo della sala un cuscino ebbe un sobbalzo e cadde, lasciando intravedere quella che da distante poteva essere scambiata per una susina rosso-violacea.
La giovane seguì quindi l'eunuco nei suoi appartamenti, dove alcune schiave la vestirono e la prepararono velocemente per poter andare dal Visir.
Dopo qualche minuto Pauli uscì dal nascondiglio e si rivestì, ancora dolorante per la botta subita e cominciò ad ispezionare la grande sala. Purtroppo non dava su altre stanze oltre al corridoio d'accesso e su un lato c'era solo una piccola finestra, da dove sarebbe passato a stento e che dava su un giardino. Guardò in alto come per chiedere aiuto al Cielo e vide brillare nella penombra della grande cupola una cerniera colpita da un raggio lunare. Si fece più sotto e si accorse che due degli spicchi, uno di fronte all'altro, erano aperture che permettevano l'accesso all'esterno. La scoperta era molto interessante, ma ora sorgeva il problema di come raggiungere quell'altezza, non poteva certo impilare tutti i cuscini e sperare che lo sorreggessero! Fu colto dalla disperazione, immaginò di essere giustiziato nella corte maggiore del palazzo, vide il magnifico fondoschiena di Seth sanguinare scorticato dalle scudisciate di un rozzo soldato, il mercante privato di alcune falangi… Appoggiò la testa contro una delle due colonne squadrate che reggevano l'arco principale e batté la fronte contro uno spigolo. Sul momento non ci fece caso, rassegnato alla fine più atroce, un po' di mal di testa e il sesso tumefatto non avrebbero certo fatto la differenza. Poi però si rese conto che la superficie decorata avrebbe dovuto essere liscia e non presentare dislivelli. Osservò meglio e scoprì che alcuni segni si ripetevano con cadenza regolare ed erano tutti scavati nel marmo, in pratica una scala scolpita. Non ci pensò sopra due volte, prese ad arrampicarsi e dopo qualche minuto raggiunse la sommità e con l'aiuto del piccolo coltello che portava sempre con sé aprì lo spicchio di vetro della cupola e fu all'aperto.
Nello stesso momento Seth stava fingendo apprensione e preoccupazione per la scomparsa del giovane e la cosa le riuscì particolarmente bene perché, seppure per ben altri motivi, era effettivamente angosciata per la sua sorte. Il visir, dolcemente, le chiese di nuovo di ripetere fino a quando si ricordava di averlo visto, ma lei sostenne fermamente di essersi assopita parlando a causa di un po' di emicrania. Il mercante provò a sostenere che potesse essere tornato al carro più grande, rimasto all'esterno del palazzo, per prendere altre stoffe da far vedere alla principessa, ma nessuna guardia aveva visto passare Al-Pallih-Duh, come era stato ironicamente soprannominato per la sua carnagione.
Dato ordine al comandante di continuare a cercarlo, il Visir congedò i presenti e ognuno si ritirò nei suoi appartamenti, compreso il mercante che rimase gradito ospite per la notte.
mercoledì 10 luglio 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento