domenica 7 luglio 2013

Favola (Mille e una notte Style) 3

Ristabilitosi completamente, il giorno dopo i due organizzarono un piano per far entrare Pauli nel palazzo. Dovettero rinunciare al travestimento da eunuco, perché appena il giovane si concentrava sulla ragazza aveva una repentina reazione fisica, che a detta del saggio non era confacente al ruolo.
Fu così che si accordarono con un amico del vecchio, un commerciante di tessuti pregiati di un paese del Mediterraneo, che non solo poteva entrare nella magione del Visir, ma aveva accesso alle stanze delle donne. Pauli sarebbe stato il suo aiutante, potendo vantare conoscenze sulla stampa poteva essere un credibile esperto dei decori.
Fu deciso per la domenica successiva, giorno di mercato, quando la maggior parte del personale di corte è fuori e anche le guardie sono più rilassate. Nel frattempo il mercante cercò di riprodurre il più fedelmente possibile la pianta del palazzo, o per lo meno le parti che conosceva lui. Per fortuna le stanze delle donne erano dalla parte opposta rispetto all'ingresso principale e quindi la mappa divenne ben presto un intrico di stanze, cortili e giardini, fontane e laghetti. Pauli non avrebbe saputo immaginare una residenza così vasta e cominciò a preoccuparsi seriamente sulle possibilità di trovare Seth e soprattutto di uscirne insieme…
La pelle chiara insospettì il comandante del corpo di guardia, ma gli anni di frequentazione col mercante e qualche moneta servirono da lasciapassare.
Erano dentro.
Dalla corte di ingresso passarono in un cortile più piccolo, quindi in un giardino, poi in un altro cortile e così via fino a un vero e proprio bosco di palme, dove la temperatura era estremamente piacevole. Il giovane aveva fatto quasi tutto il percorso con la bocca spalancata per la meraviglia delle architetture, gli splendidi decori e la ricchezza degli oggetti. Ora vedeva strani animali, forse uccelli, considerato che avevano due zampe soltanto, molto colorati e che emettevano versi acuti. In lontananza due ragazze correvano verso una piccola cascata, coperte solo di veli.
Fu strattonato dal mercante che con un gesto lo riportò alla realtà e gli ordinò di scaricare il carretto che aveva trascinato fino a lì.
Alcuni eunuchi erano già pronti per portare le casse all'interno e fu così che dopo poco si ritrovarono in un incredibile ambiente, chiuso ma perfettamente illuminato da una cupola che pareva impossibile potesse rimanere sospesa, tanta era la leggerezza delle struttura di oro e vetro e che indirizzava i raggi solari sui disegni degli specchi e pietre preziose che inondavano di riflessi la stanza.
Abbassato lo sguardo vide una dozzina di ragazze correre festanti verso di loro, alcune completamente nude, altre poco coperte da vesti trasparenti. Un'ondata di profumi lo investì stordendolo, gli occhi schizzavano da un enorme seno ambrato a un pube parzialmente rasato, da una fluente chioma di capelli neri a occhi con sguardi profondi.
Una sola parola urlata da una voce imperiosa alle sua spalle richiamò la sua attenzione.
«Porco!»
Non fece in tempo a girare la testa che un violento schiaffo lo colse in pieno. Sgranò gli occhi e svenne.

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