Indubbiamente in quei giorni di cose strane ne succedevano parecchie e si andavano a sommare alla "macchina da guerra" mossa dalla madre di Violet per organizzare il matrimonio di lì a tre mesi. Per altro la giovane era sempre riuscita ad evitare di pronunciare il sì definitivo, anche se tutti parevano darlo per scontato.
Thönet sembrava definitivamente scomparso chissà dove.
Una sera, dopo aver congedato la sua cameriera personale, Violet sollevò il lenzuolo per entrare nel letto e… non riusciva a credere ai suoi occhi! Il letto era letteralmente cosparso di petali di rosa, di un colore fucsia pastello e nel mezzo, altri petali di un rosso scuro con venature quasi nere, formavano una V e una T incrociate. A fatica richiuse la bocca rimasta aperta per qualche secondo e cominciò a fare supposizioni su chi avesse potuto fare una cosa del genere. Gli appartamenti non erano certo sorvegliati, ma anche solo portare tutti quei petali nella camera e poi sistemarli in quel modo… Nessuno della servitù avrebbe osato e neppure aver potuto pensare una cosa del genere. I cavalieri erano tornati ai rispettivi castelli, compreso il promesso sposo. Kemal, l'aveva vista nascere e poi era sempre più spesso impegnato con la cuoca con quelle storie di falchi, cerbiatte e giunchi vari. Ancora non era giunta a nessuna conclusione plausibile quando scorse un foglio ripiegato uscire da sotto il cuscino. Lentamente, senza far cadere i petali, lo prese e si mise a leggerlo:
«Ho baciato ognuno di questi petali sui due lati, nella speranza che il Vostro corpo vi si stenda sopra così che io possa in questo modo percorrerlo con le mie labbra. Al mattino vogliate prenderne uno e metterlo nella coppa di vetro che è sul tavolo della Vostra camera. Quando lo avrò, il profumo della Vostra pelle che lo avrà impregnato durante la notte, mi ripagherà della sofferenza di non poterVi stare vicino come vorrei.»
Nessuna firma, solo quella T di petali rossi incrociata con la sua iniziale.
Come ipnotizzata Violet posò il foglio sul tavolo e lasciò cadere la veste ai suoi piedi. Quindi si sdraiò sopra quel morbido tappeto e si addormentò all'istante come sotto le carezze dello sconosciuto amante.
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