lunedì 23 marzo 2009

…con una lunga veste blu, su un nero destriero, al trotto veloce in un bosco… 21

La mattina dopo, uscita dal letto, si accorse che uno dei petali scuri le era rimasto su un seno. Staccatolo lo mise nella coppa di vetro come era scritto nella lettera. Al suo posto una macchia purpurea era rimasta sulla pelle, come un bacio rubato.
Aveva dormito proprio bene, un sonno profondo, rilassato, come da tanto non le succedeva.

A mente fresca provò a ripensare a chi potesse essere l'autore del gesto della sera precedente. L'unico indizio serio faceva supporre che fosse stato Thönet, ma da giorni nessuno l'aveva più visto e poi era un semplice stalliere, come poteva aver scritto quelle cose? Del resto però anche il libretto trovato nel fieno…

Non venendone a capo decise quindi di fare una passeggiata a cavallo per cui discese alle stalle.

Mastro Berlucco non c'era, quindi si diresse alle cantine e stava per aprirne la porta quando sentì dire: «Figliolo, devi prendere una decisione, non puoi continuare a vivere così, per di più nascosto… Capisco il tuo stato d'animo, le tue paure, ma rimanere qua sotto non servirà a niente. Prendi piuttosto e vai in un altro paese, il tempo ti aiuterà a dimenticare, troverai una brava figliola e metterai su famiglia e del castello avrai un ricordo sempre più vago».

«Mastro Berlucco, voi non capite… la mia vita non avrebbe senso lontano da lei, mentre qui le sarò sempre vicino e questo petalo mi farà ricordare la sua pelle, il suo odore e quando sentirò i suoi passi qui sopra, nella stalla, il mio cuore batterà al loro ritmo. Qui tutto mi parla di lei, queste mura che l'hanno vista crescere, che si sono rimbalzate il suono della sua voce, che hanno visto i corridoi risplendere per il suo sorriso…».

«Ma ti rendi conto che fra poco si sposerà, forse andrà a vivere in un altro castello, che non puoi rinunciare alla tua vita per seguire un sogno, che Violet…». Mastro Berlucco si fermò a metà frase, Violet era entrata silenziosamente e si trovava di fronte a lui.

Altre volte aveva visto quello sguardo negli occhi di una donna, ma mai con quella intensità. Si girò verso Thönet, in piedi anche lui attonito, quasi stregato dalla presenza della giovane e, dirigendosi verso la porta disse: «Vi lascio soli, credo che abbiate diverse cose da dirvi…».

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