sabato 28 marzo 2009

…con una lunga veste blu, su un nero destriero, al trotto veloce in un bosco… 26

Lasciato il cavaliere, mastro Berlucco come ogni sera discese nelle cantine con il pasto che portava segretamente a Thönet.
«Che giornata! Violet forse scomparsa e ora un cavaliere che viene a cercare il suo Signore, lord Tunn… Thön… o qualcosa del genere…».

«Violet? Lord Thön? Come avete detto? Parlate che diamine! Ditemi tutto! Non vi fate cavare le parole di bocca, per Ogino!!!».

«Thönet, calma! Lasciami andare! Ti racconto subito… Dunque, Violet è uscita per una cavalcata e non è ancora tornata dopo molte ore e già sono andati a cercarla alcuni uomini del castello. Non si sa bene se ci sia qualcosa sotto, alcuni parlano del matrimonio… voci da cameriere… che anzi ti riguarderebbero… ma sono sicuramente invenzioni… vero?».

«…Ecco… noi… cioè lei… volevo dire, io… Violet… ehmmmm… ditemi del cavaliere piuttosto…».

«Il cavaliere è arrivato poco fa e mi ha fatto un sacco di domande, pare che stia cercando il suo Signore, Tunqualcosa, che sarebbe diventato Marchese di Floràns e poi parlava di un nulla osta per non so che… ma quando gli ho detto di non averlo mai sentito non ha spiegato altro. Per caso tu l'hai conosciuto prima di venire qui da noi?».

«Marchese… allora il Gran Berengario di Misericòr è stato riconosciuto finalmente colpevole! …e io…». Come trasformato dalla notizia Thönet sembrava d'un tratto più alto e più bel… no, vabeh, diciamo che lo sguardo da umile aveva acquisito una fierezza insospettabile in lui.

«Trattenete il cavaliere al castello con qualsiasi mezzo, vado a cercare la futura marchesa di Floràns!!!».

Detto ciò infilò la porta e corse fuori verso l'armeria. Rolfraund Erik van Volksdrang colto di sorpresa dalla foga del giovane gli consegnò un'antica spada di un raro metallo nero venato di rosso, con la lama incisa di piccoli scudi e coppe, l'elsa smaltata di viola. Su di essa si narravano molte leggende, fra i suoi possessori si ricordavano Jan Karl da Antoniis il Biondo e Franz de Baris VI.

Subito dopo, preso il cavallo del Conte, si lanciò oltre le porte del castello in una corsa sfrenata…

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