domenica 5 aprile 2009

…con una lunga veste blu, su un nero destriero, al trotto veloce in un bosco… 34

I giorni successivi servirono per organizzare il torneo e accogliere i cavalieri che giungevano al castello per parteciparvi e si sistemavano con le tende fuori dalle mura con il loro seguito.
Fra i tanti convenuti vi era anche Clarette Phedre, Principessa del Sangue, Milady di Tushà, fin dalla gioventù amica di Thönet, di cui era segretamente innamorata. Suo padre era riuscito a sconfiggere gli usurpatori del marchesato di Floràns e, se non a riportare in vita il padre del giovane, se non altro a ristabilirne l'onore e a restituire il casato a chi ne aveva diritto. Clarette era arrivata al castello con l'intenzione di riprendersi l'amato bene, fidando nella sua indubitabile bellezza, nel fisico tornito che non mancava di mettere in mostra e del suo carattere allegro e sottilmente perverso che aveva fatto perdere la testa già a numerosi cavalieri.

In breve si vennero a creare delle situazioni al limite del comico: una mattina Thönet era nel cortile per allenarsi nel combattimento con la spada con un altro cavaliere. In un momento di pausa i due si stavano rinfrescando e Clarette stava sfoderando il suo classico repertorio di moine intorno a Thönet, quando Violet giunse per un rapido saluto al suo campione.

«Vedo che non avete mai nulla da fare, Milady, avete affaticato inutilmente il vostro cavallo per arrivare qua, mentre avreste potuto tranquillamente farlo anche fra una settimana… o mai…».

«Voi, piuttosto, perché non siete a rammendare il vestito di nozze? Dopo tanti anni nella cassapanca sarà tarlato…».

«Tanti anni? Se qui c'è una zitella sei tu, che hai due anni più di me!».

«Zitella io? Mi basta schioccare le dita per vedere cavalieri uccidersi per la mia mano, non ho bisogno di fingermi stregata per giacere con qualcuno…».

«Sottospecie di corpivendola vestita a festa! Ritira quello cha hai detto!».

«Gattamorta di una ninfomane!».

Dalle parole ai fatti il passo fu breve, le due presero le spade ai cavalieri e cominciarono a menarsi fendenti. Per fortuna che quelle da allenamento non hanno il filo, ma le dame finirono ugualmente per riempirsi di lividi e per strapparsi vicendevolmente le vesti. Intorno a loro si riunì un nutrito gruppo di cavalieri, servi e cameriere che le aizzavano con risate, fischi e grida varie, sottolineando sonoramente quando un brandello di tessuto esponeva zone di bianca pelle normalmente ben celate.

Thönet guardava confuso la scena incapace di reagire, non sapendo le parti di chi prendere e timoroso di ricevere qualche colpo per sbaglio.

Finalmente la stanchezza prevalse e la cuoca ebbe agio di frapporsi loro per trascinare via Milady, incitando Kemal a prendersi cura di Violet.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Lord Thuna ha detto...

verificare?