venerdì 10 aprile 2009

…con una lunga veste blu, su un nero destriero, al trotto veloce in un bosco… 39

Da questa puntata, per tutta la durata dello scontro e anche in alcune successive, ho introdotto una specie di colonna sonora, per cui prima di leggere dovreste far partire il filmato di youtube in un'altra finestra come sottofondo:

Carl Orff - Carmina Burana "Fortuna Imperatrix Mundi"
http://youtube.com/watch?v=fzSaKFSglsI


«O Siùr! Cossa ghe sta fazendo, benedeto fijòl?!» la cuoca, in piedi fra il pubblico assiepato di fronte alle tribune, si era accorta che Thönet era come imbambolato.
Il destriero di Lotario avanzava inesorabile, schizzando pietre e nere zolle d'intorno, un cupo rimbombo accompagnato dal clangore delle armi e dell'armatura ad ogni sobbalzo.

La distanza fra i due diminuiva inesorabilmente ma Thönet pareva essere in un altro luogo. Gli occhi dei presenti scorrevano veloci sui due contendenti, quasi cercando di frenare la foga dell'uno o per ridestare l'altro, ma nessuno sembrava in grado di mettersi a gridare per allarmare il giovane. Ormai rimaneva solo metà dello spazio… poi un quarto… la lancia di Lotario era ormai a pochi metri dall'elmo di Thönet… Violet trasalì e nel farlo portò la mano al cuore. Fu come se il manufatto sul petto del giovane, dentro l'armatura, prendesse fuoco. Istintivamente spostò la testa cercando di capire… Il fragore dell'impatto fu orrendo, scintille brillarono nell'aria, una parte del coprispalla volò via, deviando nel contempo la lancia. Thönet cadde al suolo, la spada, slacciatasi, sotto il suo corpo. La sua lancia finì nel costato del cavallo di Lotario facendolo scartare e quindi rovinare su un fianco. La gamba sinistra bloccata sotto il peso dell'animale, con un colpo di spada gli tagliò la gola per impedire che i sussulti dell'agonia gliela maciullassero, quindi scostò il cadavere e la estrasse. Un brivido di orrore percorse la folla quando il cavaliere immerse la mano ferrata nel fianco ferito della bestia, ne schizzò il sangue sulla lama della spada e levandola al cielo proruppe in un suono innaturale, un cupo borbottio che si sciolse in un gemito metallico come se una forza sconosciuta e oscena gli avesse strizzato gli organi interni. Alcune donne svennero, giovani cavalieri abbandonarono gli spalti e corsero verso il castello in preda a conati di vomito, serve e cameriere affezionate a Thönet proruppero in pianti e singhiozzi. Violet impallidì mentre i genitori quasi la sorreggevano, Milady emise un gemito strozzato insieme a mastro Berlucco. Al loro fianco Necario esplose in un ghigno beffardo lanciando lo sguardo verso il duca Ruperto.

L'Infamia delle Quindici Nazioni si mosse rumorosamente verso l'avversario.

Nessun commento: