Finalmente il torneo ebbe inizio. Sulla spianata davanti al castello tutto era pronto, il palco per la famiglia di Violet e per i rappresentanti delle varie casate era addossato alle mura.
La prima giornata fu interamente occupata dalla sfilata dei cavalieri. Da ogni parte dell'Impero erano accorsi per raccogliere gloria e per intessere legami politici ed economici con promesse di matrimonio e patti di ogni genere. Le spie approfittavano per ordire trame, carpire segreti e studiare le alleanze che si stringevano. L'impero era saldo, le frontiere erano sicure come da secoli non succedeva, ma i nobili non perdevano occasione per avvicinarsi al trono ed aumentare il loro potere.
La cerimonia di apertura evocò con danze e rappresentazioni la nascita e l'infanzia di Violet, terminando con la liberazione di 1969 colombe tinte di viola che, senza un apparente comando, formarono un gigantesco cuore nel cielo.
Il secondo giorno vide scendere in campo i cavalieri delle casate minori, in lizza per il titolo della specialità Lampredotto al cioccolato in salsa di maionese. Ruthenio di Kole, conte di Sterolo e Colonnata sbaragliò i rivali come nei precedenti tre tornei.
La gara di tiro dell'arco era riservata ai primi otto eliminati dalle selezioni di tiro con l'arco. Dopo un emozionante confronto prevalse lord Ushito-di-te-Stha, dei lontani territori orientali.
Non mancarono sorprese: il conte Plotterino di Epsonia fu squalificato dalla gara di Storia e simbologia degli emblemi e delle armi delle famiglie dell'impero per aver fatto uso di un composto di tapioca e salsapariglia per facilitare la memoria.
Thönet continuava gli allenamenti. Violet era tenuta lontana da lui dalle continue cerimonie, prove e ricevimenti vari.
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