«Ormai ti conviene rimanere con me e accettare la mia offerta, nessuno crederà mai che tu sia estranea al rapimento…».
«Voi mi avete mentito! Siete un bastardo e un traditore! Io…».
Un manrovescio si abbatté sulla guancia di Milady e una goccia di sangue macchiò l'eburnea pelle di Clarette, graffiata dal sigillo di Capitano della guardia di Necario.
«Silenzio! …e non osare più darmi del bastardo, o potresti finire per generarne uno, i miei uomini non aspettano che un cenno… Tu eri una delle poche persone a sapere del passaggio segreto che porta alla camera di Violet, non vedendoti al castello cosa credi che penseranno? Senza contare il fazzoletto col tuo monogramma che vi hai "perso"…».
«Ma io non pensavo… non potevo immaginare… Quale fazzoletto? …per Ogino! Voi… Voi…».
«Io porterò Violet al duca Ruperto e a te non resterà che sposarmi per sfuggire all'infamia.».
«Tu! Brutta vipera, come hai potuto? E poi dici di amare Thönet! Liberatemi! Voglio ucciderla con le mie mani!».
«Oh, la contessina si è svegliata finalmente… Mi fa piacere che il Vostro carattere non si smentisca mai, avevo visto giusto nell'immaginarvi al mio fianco… Ma come avrete udito la vostra amica vi ha rubato il posto… ahahah!».
«Violet, devi credermi, io non c'entro, io ho solamente…».
«Zitta! Ti spellerò viva! Lasciatemi, la devo ammazzare!!!».
«Fatele tacere entrambi, sono stufo del loro gracchiare.».
«Come osate trattare in siffatto modo due nobili dame, messere?».
«E questo da dove spunta…? Un Custode Rastaliano, vedo… Non sono affari Vostri, comunque.».
«Sono sempre affari miei, quando una dama non viene rispettata. Il mio motto è "Osserva e Preserva".
«Noi invece facciamo senza, ahahah!!!» commentò sguaiatamente una delle guardie.
«E preferiamo partecipare invece di osservare!» ribadì un secondo fra le risate generali.
«Cavaliere, salvatemi!» gridò Clarette spronando il cavallo verso di lui.
«Voi due, fermatela!» ordinò Necario a due dei suoi uomini.
Il custode si frappose immediatamente fra loro e Milady, sguainando contemporaneamente due lunghi pugnali. Il combattimento fu di breve durata. Pensando di metterlo in difficoltà lo avevano attaccato da due lati diversi, ma con un lancio preciso aveva colpito al cuore il primo e poi si era lanciato addosso al secondo, gettandolo a terra e tagliandogli rapidamente la gola.
«Domattina li seguiremo e libereremo la Vostra amica, - disse guardando nella direzione verso cui erano spariti Necario e i suoi - ora il mio destriero è troppo stanco. Seppellite i cadaveri, mentre io preparo qualcosa per la cena.».
«Seppellire i cadaveri? Io? Ma siete pazzo? Io sono Clarette Phedre, Principessa del Sangue, Milady di Tushà!».
«Mi rendo conto, mia Signora, ma il mio Ordine ha per regola di non toccare uomini morti per evitare che ci si abbandoni allo sciacallaggio sui corpi, quindi, se non volete lasciar avvicinare stanotte lupi e altri predatori, farete bene a provvedere Voi stessa.».
«O povera me…».
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